Ancora su Brexit

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Ancora su Brexit

Buongiorno a tutti, la domanda che ora ci si pone è, cosa accadrà dopo che il Parlamento inglese non ha ratificato l’accordo di uscita con l’Europa?

Non ci interessa molto in questa sede indagare sui motivi che hanno portato alla bocciatura dell’accordo (probabilmente visto come una resa incondizionata alle richieste della UE) ma ci interessa capire quali sono le possibili conseguenze:

  • USCITA SENZA ACCORDO (NO DEAL)

L’uscita senza un accordo sembra ad oggi lo scenario piu’ catastrofico. In questo caso rimarrebbe come riferimento la data prefissata del 29 marzo come termine di uscita e non sarebbero necessari ulteriori provvedimenti (né da parte UK né da parte UE). Una “hard” Brexit (no deal) appare improbabile ma non impossibile, e le ripercussioni a livello economico si sentirebbero in tutta l’Europa.

  • RINEGOZIAZIONE

Questa ipotesi prevede la possibilità che sia richiesto un allungamento dei termini di uscita (oltre il 29 marzo e fino a luglio) in modo tale che si possa rinegoziare un nuovo accordo che sia poi ratificato dal Parlamento inglese entro luglio. Pare questa, al momento, l’ipotesi piu’ accreditata e che dovrebbe consentire di avere i tempi tecnici per una rinegoziazione dei termini di uscita.

  • UN ALTRO REFERENDUM

La possibilità di indire un altro referendum su Brexit è un altro scenario da considerare. In questo caso è però bene tener conto che ci sono dei tempi minimi per la preparazione di un referendum e sono stimabili in non meno di 22 settimane. Questo richiederebbe una richiesta di prolungamento dei termini come al punto 2) almeno fino a luglio. Seppur sia uno scenario su cui molto si discute non pare avere molte probabilità di realizzarsi perché sia chi è ora al governo sia l’opposizione lo vedono come un attentato alla democrazia e alla volontà popolare. Se un referendum sarà indetto, probabilmente lo sarà sulla ratifica dell’accordo di uscita e questa potrebbe essere una soluzione condivisa che può accontentare tutti.

  • NUOVE ELEZIONI

Lo scopo sarebbe quello di permettere al nuovo Primo Ministro inglese di avere in Parlamento una maggioranza sufficiente per far approvare l’accordo di uscita dall’UE e ad oggi non pare che l’opposizione abbia i numeri necessari per completare Brexit. Da tener presente che anche in questo caso sarebbe necessario chiedere uno spostamento dei tempi di uscita alla UE.

Se siete interessati ad approfondire gli argomenti o necessitate una consulenza contattateci pure inviando una mail a info@teaconsulting.ch

Pubblicato da: Stefano Galvano, martedì 26 febbraio 2019

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