Brexit, una difficile sfida per Londra

Blog, GB
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Buongiorno a tutti, iniziamo oggi l’approfondimento sui tratti generali del sistema economico del Regno Unito. Prima di questo però facciamo un breve cenno a Brexit, ovvero all’uscita del Regno Unito dall’Unione Europa in seguito all’esito del referendum del giugno 2016.

La data di riferimento è il 29 marzo 2019 anche se gli accordi con la UE danno la possibilità di un periodo di transizione fino alla fine del 2020 (e che probabilmente verrà ulteriormente prorogato).

Fino ad oggi il tanto temuto crollo dell’economia inglese dovuto a Brexit non c’è stato; può essere sicuramente registrato un rallentamento della crescita ma questo è funzionale al naturale processo di riposizionamento.

Non dimentichiamoci che per il Regno Unito la UE è sempre stata un po’ “stretta”. Londra ha infatti sempre mantenuto l’amata sterlina e non ha mai apprezzato la rigidità e le regole imposte dalla convivenza europea.

È quindi probabile che il Regno Unito cerchi e voglia recuperare quello che storicamente era, ossia ritornare ad essere un ponte strategico fra Stati Uniti, Cina e economie del Medio Oriente. Per fare questo e per essere protagonista di spicco nel commercio internazionale dovrà cercare di ottenere degli accordi il piu’ possibile favorevoli ed equilibrati con l’Unione Europea.

D’altro canto Brexit ha come conseguenza il rimanere indeboliti, piu’ isolati e senza la protezione della UE e sarà inoltre necessario capire quanto l’Europa possa concedere a Londra e alla sua volontà di flessibilità.

Insomma le sfide che l’attendono sono sicuramente difficili ma Londra pare avere le carte in mano per poterle affrontare.

Ora però, al di là dello scenario geopolitico che ci aspetterà, ciò che è piu’ interessante è il contesto di cambiamento e transizione in corso da cui nascono le vere opportunità per gli imprenditori.

Da ultimo, e per l’ambito che piu’ ci compete ovvero quello fiscale, bisognerà cercare di capire se Londra replicherà gli accordi bilaterali con la UE, sul modello della Svizzera, al fine di recepire le principali Direttive comunitarie in materia fiscale (madre-figlia, interessi-royalties).

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Pubblicato da: Stefano Galvano, giovedì 04 ottobre 2018

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