Etica e azienda, due mondi a sé stanti?

Alcuni problemi importanti come l’equità nei rapporti economici, il diffuso mancato rispetto delle leggi o semplicemente gli effetti (in termini di costi e perdite economiche) per comportamenti percepiti negativamente da un pubblico di consumatori sempre piu’ umorale ma comunque attento al valore “non sociale” di alcune imprese, hanno indotto diversi studiosi all’analisi dell’etica nell’attività economica. Si pensi ad esempio ad aziende nel settore dell’abbigliamento che perdono repentinamente quote di mercato quando vengono pubblicate notizie circa lo sfruttamento di animali per la produzione dei propri prodotti.

In questo contesto l’etica diventa una sorta di “vincolo esterno”, da capire però quanto stringente. Ne consegue che avere un insieme di regole morali può essere utile sia per la legittimazione sia per ridurre le conseguenze di condotte avvertite come contrarie alla legge o alla morale (si veda il caso di cui sopra con maggiori costi legati alla sfiducia generalizzata che può diffondersi rapidamente in un mercato globale).

LE SCELTE MORALI

Il punto fondamentale è che l’imprenditore quotidianamente ha di fronte delle scelte e deve compiere dei calcoli di utilità. E in queste scelte si deve capire quali sono gli elementi che nella propria scala personale vengono collocati ai primi posti: il benessere personale? Quello della famiglia? L’azienda? I dipendenti? E in tutto questo che ruolo assumono i valori morali dell’imprenditore? E soprattutto quanto sono stati da lui interiorizzati?

Un esempio è il caso di un’impresa che si trovi di fronte al seguente dilemma: essere piu’ competitiva non facendosi carico dei costi per delle bonifiche ambientali (non richieste dalla legge) o sostenere i costi e rischiare che l’azienda soccomba alla concorrenza.

Oltretutto si capisce bene che il dilemma pone scelte etico-sociali ben piu’ complesse del semplice “cosa è giusto” e “cosa è sbagliato”; nell’esempio proposto la scelta di mettere a rischio la continuità aziendale non ha solo un risvolto personale per l’imprenditore ma può mettere a repentaglio il futuro delle famiglie dei dipendenti, dei fornitori e così via.

LA GERARCHIA DEI VALORI

La questione centrale è allora definire una gerarchia dei valori ma prima ancora definire una gerarchia di diritti.

Il non rispetto di questi diritti imprescindibili dovrà essere considerato come elemento che può compromettere l’intero sistema economico e dovrà essere interiorizzato dalla parti in causa piu’ come “regola del gioco” per continuare ad operare che come scelta possibile in un calcolo di convenienza.