L’illusione del controllo
Buongiorno a tutti, oggi al di là dell’enfasi del titolo, vorrei fare una riflessione su quanto l’illusione del controllo può influire, in senso positivo o negativo, nella nostra vita e soprattutto nel nostro lavoro.
Ci sono fior di teorie e schiere di pensatori che ci possono illustrare quanto tendere ad avere controllo su elementi su cui non si ha potere può portare ad avere effetti devastanti.
Si pensi ai grandi manager che spesso in un delirio di onnipotenza hanno l’idea di poter controllare ogni cosa salvo poi trovarsi completamente impreparati di fronte a situazioni assolutamente imprevedibili (la recessione economica, eventi naturali, problematiche familiari). O si pensi ai giocatori d’azzardo che credono di influenzare l’esito di un tiro di dadi a seconda della forza che impiegano.
Se quindi sappiamo che stimare per eccesso le nostre capacità di controllo ci può portare a compiere gravi errori cosa possiamo fare?
Un’idea potrebbe essere quella di cedere ad una certa corrente di pensiero che teorizza il fatto di lasciar fluire quello che ci accade (fluire è il termine giusto perché dovremmo essere un po’ come un pesce nell’acqua) e non fare resistenza, supposto che la resistenza in sé sia un atteggiamento negativo (soprattutto quando il controllo ci porta ad imporre le nostre scelte per il bene degli altri, come i genitori con i figli o il “capo” con i dipendenti).
Dall’altro lato ci sono i fautori del “pensiero positivo” ad ogni costo e delle varie leggi di attrazione, secondo cui basta pensare positivo per poter realizzare ogni nostro desiderio (che neanche la fata di Cenerentola riuscirebbe!)
Ecco allora che forse, come spesso accade, dovremmo tentare di trovare (e lo dico anche a me stesso perché non è assolutamente facile) un po’ di equilibrio.
Ossia sviluppare una sorta di “controllo positivo” e cercare di controllare quello che possiamo controllare, e quindi non avere un atteggiamento passivo ma studiare, lavorare e prepararsi consci che il futuro non lo conosciamo ma che possiamo vivere e agire nel presente per essere pronti ad affrontare le sfide e a cogliere le opportunità che si presentano.
Come scriveva Niebuhr:
“Concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio di cambiare le cose che posso e la saggezza per conoscerne le differenze”.
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